Based in Sydney, Australia, Foundry is a blog by Rebecca Thao. Her posts explore modern architecture through photos and quotes by influential architects, engineers, and artists.

Il ricordo del testimone chiave della strage di Erba

Il ricordo del testimone chiave della strage di Erba

Fotografia pubblicata da UrbanPost

Fotografia pubblicata da UrbanPost

Il sig. Frigerio è l’unico sopravvissuto alla strage di Erba (4 soggetti uccisi) ed è stato colpito in prossimità dell'arteria carotide esterna di destra con una coltellata da uno degli autori della strage (le indagini tecniche individuano almeno in due soggetti gli autori della strage). E’ l’unico sopravvissuto ed è riuscito a vedere l’omicida e lo descrive la prima volta come: “soggetto maschio, con pelle olivastra, tanti capelli neri, occhi neri, mascella grossa”. Successivamente, dopo lunghe interazioni con gli investigatori al letto dell’ ospedale dove è stato ricoverato, ritiene di riconoscere nell’aggressore Olindo, suo vicino di casa che in seguito indicherà in dibattimento e che sarà poi condannato anche sulla base di questa testimonianza all’ergastolo assieme alla moglie Rosa.

Nella sentenza di primo grado si parla di “assoluta attendibilità del teste”.  Per quanto riguarda sempre il teste Frigerio:  “..le sue dichiarazioni hanno progredito nel tempo a più riprese senza mai mostrare incongruenze logiche interne e senza mai mostrare contraddizioni fra una versione e l’altra: si sono semplicemente evolute n progressione con l’aggiunta di volta in volta di particolari e circostanze il che rende ancora più evidente la genuinità del racconto e la corretta memorizzazione e rielaborazione delle tracce mnestiche perché quando il racconto è forzato e comunque compromesso da suggestioni ed interferenze esterne è assai probabile che si possa perdere il controllo razionale del suo contenuto e che si possa cadere in contraddizioni” . Si afferma inoltre che “ la gradualità nel racconto costituisce un ulteriore indicatore dell’ intrinseca attendibilità delle dichiarazioni rese dal sig. Frigerio che è passato da un iniziale e sintetico riferimento ai primi ricordi che affioravano alla sua memoria al progressivo ampliamento strettamente correlato e proporzionato alla ripresa delle sue condizioni psicofisiche ed alla ferma e consapevole volontà di riferire il nome del suo aggressore solo dopo aver ben rimeditato e riflettuto sulla genuinità del suo ricordo”.

Proviamo ad analizzare la teoria implicita in questa sentenza, cioè le assunzioni alla base del ragionamento che attribuisce attendibilità al riconoscimento di Olindo da parte di Frigerio. Per lo meno ci sono le seguenti assunzioni che possono trovare conforto o meno nei dati scientifici:

  • Il ricordo che si arricchisce con l’andare del tempo è accurato. Un’ alta percentuale di reminiscenze (dettagli aggiunti ad una prima versione che era priva quindi di detti dettagli)  è indice di accuratezza.

  • L’aggiunta di dettagli è indice di genuinità.

  • È possibile il riconoscimento tardivo (familiare) di una faccia in origine definita non familiare (mai vista prima). In altri termini viene accreditato valore ad una traiettoria che vede una faccia in origine sconosciuta diventare a distanza di tempo conosciuta.

La reminiscenza come fonte di attendibilità è una peculiarità di questo processo perché la presenza di reminiscenza sta ad indicare che il testimone in un primo momento non ricorda un determinato dettaglio che invece viene recuperato in una dichiarazione temporalmente successiva. Di frequente però la reminiscenza viene valutata negativamente.

I dati scientifici sulla reminiscenza saranno presentati più avanti. Qui si può anticipare già che una percentuale di reminiscenza è fisiologica nel ricordo del soggetto medio. Quando questa percentuale però è elevata diventa “anormale”.

La testimonianza del Frigerio al dibattimento ha avuto un ruolo fondamentale nella sentenza di condanna. Egli ha riconosciuto senza ombra di dubbio Olindo come il suo aggressore. Ma le sue versioni iniziali erano molto differenti.

I dati clinici rilevanti da tenere presente al fine della valutazione della sua testimonianza sono:

  • è stato colpito al collo con un colpo di coltello chiaramente indirizzato alla carotide

  • si è salvato solo perché portatore di una anomalia congenita del decorso della carotide chiamata King-King

  • aveva una intossicazione da monossido di carbonio avendo stazionato dopo il ferimento in un ambiente nel quale c’era stato un incendio

  • la TAC evidenziava una lesione cerebrale certamente riconducibile alla combinazione degli effetti del sanguinamento e del monossido di carbonio.

Il Frigerio non aveva fin da subito detto di aver riconosciuto Olindo, anzi, per un certo periodo di tempo aveva dichiarato di essere stato aggredito da persona sconosciuta con pelle olivastra. Successivamente, dalle intercettazioni ambientali (c’erano le cimici nella camera d’ospedale), si viene a sapere che gli inestigatori interrogandolo gli chiedono se poteva essere l’Olindo. Sulle prime risponde no ma poi dopo la ripetizione della domanda finisce per identificare l’aggressore come Olindo.

Sotto il profilo scientifico la domanda cruciale e se esiste la possibilità che una faccia inizialmente classificata come ignota possa a distanza di tempo essere riconosciuta con certezza come faccia nota. La risposta a questa domanda è no in quanto il riconoscimento di faccia nota e processo automatico ed insopprimibile. E cioè impossibile cambiare il riconoscimento iniziale da faccia ignota a faccia nota.

Il ricordo del testimone chiave della strage di Erba

giuseppe.sartori@unipd.it

Credibilità del testimone nel processo penale

Credibilità del testimone nel processo penale

La coerenza delle dichiarazioni

La coerenza delle dichiarazioni