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Il ricordo di eventi traumatici nei bambini

Il ricordo di eventi traumatici nei bambini

Quando un minore testimone deve ricordare un fatto autobiografico, e questo fatto può considerarsi altamente stressante, come viene influenzato il suo ricordo?

Come è facilmente immaginabile effettuare degli esperimenti al fine di raccogliere dati empirici  sul ricordo di eventi altamente stressanti non è semplice e la difficoltà aumenta se i soggetti da studiare sono dei bambini.

Uno dei problemi principali è quello di conoscere per certo il tipo di evento traumatico al quale è stato sottoposto il soggetto esaminato. Nel caso di adulti i ricercatori si sono ingegnati nello studiare il ricordo, ad esempio, di militari sottoposti per addestramento a interrogatori molto duri.

Nel caso dei bambini i ricercatori hanno messo a punto dei metodi di indagine consistenti nel confrontare il ricordo di manipolazioni ai genitali finalizzate ad interventi diagnostici dolorosi e ovviamente ineludibili con il ricordo di visite mediche non dolorose di routine ai genitali esterni. La tecnica dolorosa studiata è stata la VCUG che consiste nell’inserzione di catetere nell’uretere al fine di convogliare un mezzo di contrasto al rene per poi effettuare dei raggi X. Ovviamente le indicazioni per questo tipo di esame fanno si che esso sia ineludibile ed è inutile dire che i ricercatori abbiano ottenuto il consenso informato dai genitori dei bambini che sono stati sottoposti a questa prova di memoria autobiografica.

Il ricordo di quanto avvenuto durante questo esame è stato confrontato, alla medesima distanza di tempo, con il ricordo di una visita medica di routine ai genitali esterni. Che in qualche modo rappresenta una manovra simile ma priva di dolore e quindi certamente a livello di stress percepito decisamente minore. In altri termini la manipolazione ai genitali per questioni mediche era la medesima nei due casi ma in uno dei due c’era anche la percezione del dolore che rappresenta il trauma il cui ruolo i ricercatori volevano indagare.

In tutti i casi le visite erano standard e quindi si sapeva esattamente quello che i bambini avrebbero dovuto ricordare per valutare il ricordo come accurato.

I risultati di queste ricerche empiriche possono essere riassunti come segue:

  • più il bambino è grande e più ricorda sia gli eventi stressanti che la visita medica di controllo, e questo indica che la sua capacità di riferire migliora con l’aumentare dell’età

  • i bambini che sono stati sottoposti ad esame medico doloroso ricordano quantitativamente di più ma producono anche un numero di errori maggiore

  • tutti i bambini ricordavano solo una piccola parte dei dettagli a cui effettivamente erano stati esposti

  • il numero totale di ricordi corretti sul totale di quanto ricordato (risposte corrette più errate) era più elevato nei soggetti che non erano stati esposti a manovre dolorose rispetto ad una visita di controllo.

Riassumendo, i dati di questo ingegnoso esperimento (1) dimostrano come i bambini traumatizzati ricordino di più (in termini quantitativi), però molti di questi ricordi risultano essere errati. Il numero di ricordi errati è quindi più elevato rispetto al ricordo dei bambini non traumatizzati. Nel complesso vi è un’accuratezza complessiva più elevata nei bambini non traumatizzati anche se tale superiore accuratezza non è molto elevata.

In ogni caso non è vero il contrario e cioè che il ricordo traumatico sia più accurato del ricordo non traumatico come invece alcuni sembrano dare per scontato.

(1) Brown et al. (1999) Children's recall of medical experiences: The impact of stress. Child Abuse & Neglect 23(3):209-216

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giuseppe.sartori@unipd.it

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