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Il processo penale e la metodologia scientifica

Il processo penale e la metodologia scientifica

La memoria umana è uno dei capitoli più importanti della psicologia e delle neuroscienze cognitive. Gli studi sulla memoria umana sono stati fra le prime indagini scientifiche condotte verso la fine del 1800 e una delle leggi più importanti che regolano il ricordo, la legge dell’oblio di Ebbinghaus, è nota fin dal quel periodo.

Solitamente questi studi sono stati condotti per risolvere questioni teoriche relative ai meccanismi alla base della memoria stessa che molte volte non sono direttamente rilevanti per il tipo di memoria considerata nelle aule di un Tribunale.

Come si conducono le ricerche sulla memoria del testimone?

Le ricerche scientifiche in tema di memoria del testimone si fanno prevalentemente, sia con adulti che con bambini, mediante esperimenti scientifici che rappresentano il metodo principale con cui si espande la conoscenza scientifica. Molte volte i risultati delle ricerche scientifiche corrispondono a quelli attesi in base alla comprensione intuitiva del problema. Altre volte, invece, vi è una importante differenza fra il dato scientifico e la credenza intuitiva.

Alcuni operatori del processo potrebbero essere portati a vedere la psicologia sulla base di come appare in particolari contesti come, ad esempio, nelle CTU sulla genitorialità. Qui la parte scientifica si sovrappone al senso comune e quindi qualcuno potrebbe pensare che tutta la psicologia abbia uno status scientifico come quello che appare dallo spaccato di una CTU sulla genitorialità.

In realtà le cose stanno molto diversamente ed il tasso di certezza scientifica che si ha nello studio della memoria del testimone è molto elevato e questo manuale intende dimostrare proprio questo.

Come faccio a verificare che i dati scientifici siano rilevanti al caso in esame?

Si deve verificare che la legge scientifica di cui si parla o che viene esposta dal Consulente/Perito abbia al suo interno il caso specifico. Ad esempio se il consulente porta a sostegno della sua tesi un esperimento sulla memoria condotto sul ricordo di “parole senza senso” (es. Triba, rostina etc) si deve verificare che il risultato che emerge valga anche per il ricordo di eventi autobiografici che sono i ricordi che un testimone è chiamato a recuperare in modo accurato.

Più il caso specifico si sovrappone alla legge generale, meglio è. Quindi la domanda cruciale che ci si dovrebbe fare è la seguente: qual è il fatto scientifico che più si sovrappone al caso in questione? (ad esempio bambino di 8 anni che ricorda un fatto avvenuto un anno prima e ricerca scientifica che misura l’accuratezza del ricordo in bambini di 8 anni per fatti avvenuti 8 mesi prima).

Quello che interessa al processo sono i dati o le teorie scientifiche?

I dati scientifici sono il risultato di esperimenti scientifici. Gli esperimenti scientifici sono condotti in ogni settore, in fisica, in medicina e sono forse il metodo principale di acquisizione di una conoscenza scientifica e rappresentano quello che si chiama l’evidenza scientifica.

Per contro una teoria scientifica è un insieme di poche regole che intendono spiegare un insieme molto vasto di dati scientifici raccolti dagli esperimenti scientifici. Ad esempio, in fisica, la teoria delle stringhe e la quantum gravity tentano di mettere assieme due pezzi di fisica separati ed apparentemente inconciliabili fra di loro, la teoria della relatività che funziona per le grandi dimensioni e la teoria dei quanti che funziona a livello atomico.

Il fatto che la teoria delle stringhe e la quantum gravity siano teorie inconciliabili ed ancora non si sappia quale sarà la teoria dominante in futuro non significa che in tecnologia non si riesca a far funzionare un GPS.

Anche lo studio della memoria del testimone si basa su esperimenti scientifici. Immaginiamo che un ricercatore voglia verificare l’effettiva influenza del passare del tempo sulla accuratezza del ricordo del testimone. In questo caso il ricercatore esporrà  un numero elevato di soggetti (rappresentativo di quello che viene chiamato il soggetto medio) all’informazione che successivamente sarà oggetto di ricordo (ad esempio ad un video nel quale si vede un criminale in azione). Successivamente si chiederanno a soggetti diversi ad intervalli di tempo diversi di ricordare quello che hanno visto (ad una settimana di distanza o ad un mese di distanza). I risultati finali sono solitamente espressi in termini di accuratezza nel recuperare quello che si sa essere il dato oggettivo (cioè quello che è stato effettivamente mostrato al soggetto chiamato anche ground truth).

Nell’ esempio riportato di sopra, quello che si osserva è un peggioramento del ricordo all’aumentare del tempo intercorrente fra percezione dell’evento e ricordo dello stesso.

L’esperimento scientifico è costruito al fine di: a) eliminare gli effetti indesiderati di fattori ignoti, b) modificare uno o più fattori alla volta in modo da verificarne gli effetti (in questo caso sulla accuratezza nel ricordo del testimone), c) arrivare in questo modo a comprendere il ruolo ed il peso di un numero limitato di fattori (tecnicamente chiamati variabili indipendenti) sulla accuratezza del ricordo (tecnicamente chiamato variabile dipendente).


Che differenza c’è fra una teoria della memoria e i dati empirici riferiti alla memoria autobiografica così come evidenziati in un esperimento scientifico?

Una teoria della memoria ambisce a spiegare un insieme di dati ricavati da esperimenti scientifici in tema di memoria. Prendiamo ad esempio la legge dell’oblio di Ebbinghaus che prende il nome dallo psicologo Ebbinghaus che per primo dimostrò empiricamente questa legge nel 1885 (Wozniak, R. H. (1999). Classics in Psychology, 1855-1914: Historical Essays. Bristol, UK: Thoemmes Press) . Questa legge dice come, indipendentemente dal tipo di contenuto della memoria umana (es. Sillabe senza senso, numeri, parole, o fatti autobiografici), l’accuratezza nel ricordo decresce con il passare del tempo seguendo una legge esponenziale (l’oblio è veloce nel primo periodo e rallenta la sua velocità successivamente). Questo significa che ci si dimentica molto di più nella prima settimana e il peggioramento è minimo fra la 30 e la 31 settimana del fatto che deve essere ricordato. Questo è un esempio di un fatto scientifico stabilito da un esperimento empirico.

Cosa diversa è la teoria scientifica cioè la teoria che spiega come mai l’oblio avvenga e perchè lo stesso segua questo decadimento esponenziale (veloce all’inizio e più lento successivamente). Al riguardo sono state proposte per lo meno due teorie. La prima denominata teoria del decadimento della traccia assume che la dimenticanza sia provocata da un fisiologico indebolimento della codifica neurale del fatto stesso. La seconda è la teoria della interferenza e dice che l’oblio avviene perchè la capacità di memoria è limitata e l’apprendimento di nuove informazioni può avvenire solo dopo che le vecchie sono cancellate o indebolite. Nessuna delle due teorie è vincente rispetto all’altra proprio come in fisica la teoria delle stringhe e la teoria della quantum gravity continuano a confrontarsi fra di loro senza che emerga un chiaro vincitore.

Per fortuna queste schermaglie teoriche non sono di interesse per il processo il quale invece è solo interessato al fatto scientifico. Il fatto che è stabilito da esperimenti evidence-based e che nell’esempio qui riportato dimostra una diminuzione della accuratezza del ricordo è un dato empirico certo ed indiscutibile.

Il processo penale e la metodologia scientifica

giuseppe.sartori@unipd.it

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