Il caso di Avetrana
Immagine pubblicata da Il Sole 24 Ore
Questo caso giudiziario riguarda l’omicidio di Sarah Scazzi e si è concluso con una condanna all’ergastolo della cugina della vittima Sabrina Misseri e della di lei madre Cosima Prudenzano. Il caso, molto complesso, vede il padre di Sabrina confessare il delitto e far ritrovare il cadavere per poi cambiare versione più volte, nel corso del processo ed indicare poi in sua figlia Sabrina l’autrice dell’omicidio.
Un peso fondamentale, in questo processo, l’ha avuto la valutazione della narrazione di un testimone, di professione fioraio il quale dopo una laboriosa gestazione dichiara di aver visto la Cosima e Sarah in macchina prima dell’ora del delitto che discutevano animatamente. Questa sua dichiarazione poi riqualificata subito dopo come “un sogno” è stata oggetto di attenta valutazione e dichiarata attendibile. E’ interessante qui riportare il modo con il quale il primo racconto viene dichiarato come attendibile “...avuto riguardo al carattere dettagliato del racconto fornito, alla sua genesi, alle reazioni manifestate dall’uomo dopo lo sviluppo ulteriore delle indagini, alla loro convergenza con il racconto fatto dalla Pisanò e dalla Cerra, ed dalle altre persone informate sui fatti in merito ai movimenti della vittima, al contenuto delle intercettazioni ambientali”.
Senza questa attribuzione di genuinità alla percezione diretta piuttosto che al sogno mai Cosima sarebbe potuta essere ricollegata al delito.
