Distorsioni fisiologiche nel ricordo
Vi è un fenomeno chiamato desiderabilità sociale che consiste nel presentarsi in modo “abbellito” al fine di essere socialmente accettabili.
Le componenti principali della desiderabilità sociale sono risultate essere l’ autoinganno e l’impressione sociale. E’ stato rilevato che in ambito lavorativo il soggetto tende ad alterare l’autodescrizione quando riferisce di se stesso fornendo un'immagine di se conforme alle aspettative, in questo caso del responsabile della selezione del personale. La percentuale di soggetti con alti punteggi nelle scale di desiderabilità sociale risulta essere parecchio elevata.
La desiderabilità sociale è quindi una tendenza che il soggetto ha a conformarsi al meglio alle aspettative di chi lo esamina o lo valuta. E’ un fenomeno che si presenta in una molteplicità di contesti ed anche quello giudiziario non fa eccezione. Ad esempio,abbiamo già ricordato uno dei primi studi in un contesto reale effettuato da Neisser analizzando il ricordo di Dean (segretario di Nixon) che raccontava al Senato degli incontri del Presidente relativi allo scandalo Watergate. Una volta che sono usciti i file audio si è potuto verificare che il ricordo di Dean era trasformato in modo tale da aumentare il peso relativo del segretario. In altre parole Dean si ricordava più protagonista centrale di quanto effettivamente fosse stato.
Per certo il fenomeno della desiderabilità sociale non può portare un testimone a raccontare erroneamente di essere stato a New York quando non c’è in realtà mai stato ma può portare a “colorazioni” marcate nel racconto che in alcuni casi possono risultare importanti nella ricostruzione dei fatti così come avvengono in un processo penale. E’ da tener presente quindi che la distorsione riconducibile alla desiderabilità sociale produce effetti sottili ma che in certe particolari condizioni possono avere la loro importanza. Immaginiamo un testimone parte offesa di un reato di violenza sessuale, la desiderabilità sociale potrebbe portare il testimone a raccontare una dinamica di costrizione maggiore rispetto a quella effettivamente avvenuta e questo per conformarsi al ruolo assunto nel processo.
Fortunatamente il rito del “giuramento” con il quale ogni testimone esordisce in un processo penale ha effetti empiricamente dimostrati nel mitigare questi effetti distorsivi. L’effetto di questo rito sulla riduzione della menzogna è stato dimostrato da Ariely che ha riportato risultati che mostrano come far precedere dal giuramento una prova nella quale il soggetto può “barare” per ottenere dei vantaggi monetari riduce di molto i comportamenti indesiderati.
Ciò non toglie che particolare attenzione dovrebbe essere posta nella valutazione degli effetti della desiderabilità sociale nel racconto effettuato da un testimone di fatti “confondibili” fatti cioè che hanno i confini sfumati tra ricostruzioni con valenza di reato e ricostruzioni prive di questa caratteristica.
