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Le strategie del mentitore

Le strategie del mentitore

Il mentitore che nel processo produce falsa testimonianza, se vuole essere convincente, non è libero di mentire dappertutto. Deve accuratamente selezionare i temi non verificabili. Ad esempio, un sospettato di aver ucciso la moglie non può dire che le ha telefonato da una città diversa dì poco tempo prima dell’ora della morta perché questa è una informazione verificabile (si vede se c’è stata una telefonata e se il chiamante era dove dice di essere stato).

L’operazione di verifica ed identificazione dei temi sui quali si può mentire richiede tempo e ragionamento.

Per questo in fase investigativa i tempi dell'interrogatorio sono importantissimi. I tempi ristretti impediscono al sospettato colpevole di effettuare queste operazioni sulla verificabilità delle informazioni e quindi di costruire una menzogna credibile che passa i check di routine.

Quindi il mentitore efficiente evita i dettagli verificabili?

La ricerca empirica sul confronto fra narrazione menzognera e veritiera ha permesso di mettere in evidenza che i mentitori tendono a riportare meno dettagli verificabili. Per dettaglio verificabile si intende un'informazione che poi può essere verificata con metodologie e riscontri esterni. Un esempio di informazione verificabile è affermare di aver preso un aereo, aver soggiornato presso un certo albergo l’aver fatto una telefonata ad una certa ora e così via. Su questo tipo di informazioni, in un contesto investigativo, non si può mentire perché la menzogna sarebbe facilmente identificabile.

Il mentitore cercherà quindi di fare una racconto ricco di dettagli ma con poche informazioni verificabili stando attento a non mentire sulle informazioni verificabili. Quando si esamina, in una intervista investigativa un sospettato è molto importante e chiedere che il suo racconto sia dettagliato ma soprattutto che contenga dei dettagli verificabili. il soggetto sincero, seguendo le istruzioni, cercherà di produrne parecchi mentre il mentitore cercherà di minimizzare la quantità di dettagli verificabili riferiti. Quindi controllare la quantità di dettagli verificabili è un utile modo per avere una prima idea sul livello di sincerità del soggetto stesso.

Quale è il problema che il Giudice ha nell’identificare il mentitore?

In un processo penale la narrazione testimoniale menzognera è una possibilità da tenere sempre in considerazione e il Giudice si trova regolarmente di fronte alla necessità di decidere se il testimone è attendibile oppure se travisa i fatti o mente. Fino ad ora abbiamo parlato dei fattori che esulano dalle alterazioni intenzionali del ricordo e che possono influire sul travisamento dei fatti. False memorie, oblio, discrasie, reminiscenze sono tutte deviazioni dalla traiettoria ideale del ricordo del testimone che si innescano automaticamente senza che vi sia una volontà, da parte del testimone, finalizzata alla distorsione.

La menzogna si differenzia dai casi sopra descritti perchè il dichiarante sa perfettamente di dire qualcosa che non corrisponde al suo ricordo e lo fa per indurre l’intervistatore (investigatore, PM, Avvocato o Giudice) a credere ad una  ricostruzione dei fatti che lui sa benissimo essere falsa.

La produzione di menzogne credibili è operazione cognitiva in certi casi molto complessa che richiede di dover tenere sotto controllo un numero molto elevato di fattori. Un conto è negare una cosa vera ed un altro conto è produrre un menzogna molto complessa come quella riferita da Ulisse a Polifemo.

Le strategie del mentitore

giuseppe.sartori@unipd.it

Tasso fisiologico della menzogna

Tasso fisiologico della menzogna

Coerenza e sincerità; incoerenza e falsa testimonianza?

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